esperienza realizzata con i bambini di 4 anni

Dall’ 8 aprile al 20 maggio 2013 anno scolastico 2012 – 2013

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MOTIVAZIONE:

I bambini in ingresso alla scuola dell’infanzia possiedono buone capacità di equilibrio in posizioni e successioni statiche e statico-dinamiche. Quale qualità migliorabile, la capacità di equilibrio deve sempre essere sollecitata con proposte operative mirate. Inoltre, non ci si deve fermare alla ricerca di posizioni di equilibrio da fermi; questa forma statica deve costituire la premessa per un equilibrio dinamico e per la capacità di recuperare l’equilibrio quando questo, per cause diverse, viene pregiudicato. Anche la capacità di tenere o mettere in equilibrio oggetti ed attrezzi deve essere esercitata, anche perché queste attività offrono la possibilità di impegnare il bambino sotto l’aspetto dell’attenzione e della riflessione. Gli esercizi di equilibrio devono essere svolti sotto forma di gioco, ed eliminando il fattore della velocità di esecuzione. Per acquisire le prime capacità di equilibrio, si possono ridurre ai bambini gli appoggi del corpo o la superficie di sostegno. Un’altra possibilità per aumentare la difficoltà a reggersi in equilibrio è data dall’elevare dal suolo la base. In questo caso la superficie di appoggio rimane la stessa, ma la componente psicologica e la paura per la distanza dal suolo fanno sì che l’attività presenti un carico sicuramente più alto. I giochi di equilibrio procurano sensazione percettive e vestibolari molto intense oltre a un notevole piacere senso motorio. Tuttavia le attività su attrezzi sopraelevati o su percorsi disagevoli creano apprensione nel bambino. Per riuscire ad acquisire abilità ad equilibrarsi il bambino ha bisogno di un clima affettivo positivo che dia sicurezza; l’apprendimento di tali abilità nello stesso tempo, rinforza ulteriormente le funzioni di ordine emotivo-affettivo.

Successivamente vengono proposte attività riguardanti i concetti topologici. Per avviare il bambino alla conoscenza e al dominio dello spazio è bene ricorrere al gioco, mezzo privilegiato che permette l’interiorizzazione delle esperienze in modo ludico. Il gioco motorio permette di scoprire lo spazio in relazione al proprio corpo e, di seguito, in relazione agli elementi da cui è composto. Muoversi in un determinato spazio, inoltre, permette ad ogni bambino di acquisire maggiore consapevolezza di sé e quindi una maggiore fiducia e sicurezza in se stesso e nel proprio corpo. Giocare con lo spazio, conoscerlo, dominarlo e imparare ad orientarvisi costituiscono la base fondamentale di tutti gli apprendimenti. La conoscenza dello spazio implica la conoscenza dei caratteri topologici che permettono al bambino di collocarsi nello spazio rispetto agli oggetti e agli altri, fermi o in movimento. I concetti più importanti per la costruzione dello spazio, vicino – lontano, avanti – dietro, sopra – sotto, alto – basso, grande – piccolo, dentro – fuori, sono un obiettivo da raggiungere. Essi sono determinanti sia per la gestione del movimento che per l’organizzazione del pensiero. Infatti si è visto che il bambino che gestisce con difficoltà i concetti spaziali ha difficoltà nel percorso dell’apprendimento scolastico.

 

CULTURA DEL GRUPPO:

L’educazione motoria ha ormai assunto un significato e un riconoscimento mai avuto prima, come strumento necessario per la crescita del bambino. Occorre quindi che gli incontri siano pianificati e organizzati secondo momenti precisi, senza improvvisazioni. L’insegnante, per progettare con accuratezza l’attività ha utilizzato i seguenti libri:

  • Pento G., Crescere in movimento, Edizioni La Biblioteca Pensa MultiMedia, Lecce, 2007
  • Jenks Wirth M., Mille giochi guida per una educazione percettivo motoria scientificamente coordinata, Armando Editore, Roma, 1990
  • Kloppe S., Elena H., 300 giochi per bambini dai tre ai sei anni, Edizioni Del Borgo
  • Ros J., Alins S., 300 giochi psicomotori per bambini dai 3 ai 6 anni, Edizioni Del Borgo
  • Giuliana Pento, Crescere in movimento, Pensa Multimedia, Lecce, 2006
  • O. Coppola, Educare l’infanzia, Esselibri Simone, 1995
  • C. Crenna, R. Gennari, D. Vianello, I laboratori Raffaello, Gruppo editoriale Raffaello, 2008
  • S. Neri, D. Tinelli, Guida Fabbri, Fabbri editore, 1991
  • N. Risso, “Corpo, movimento, salute” contenuto in La fabbrica delle idee, Ed. del Borgo scuola, 2008

Nella stesura della programmazione si fa riferimento  :

  • Ministero della pubblica istruzione “Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo di istruzione”, Roma 2012

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TEMPI:

  •  7 incontri da un’ora circa
  • dalle ore 10:15 alle ore 11:30
  • dall’ 8 aprile al 20 maggio 2013

 

 

SPAZI E MATERIALI:

  • palestra
  • palle, cerchi, materassi, cuscini, divanetti, birilli, palestra per arrampicarsi, teli, asse di equilibrio, ceppi, registratore, cd specifico per la psicomotricità con tipi diversi di musica da utilizzare per alcuni giochi imitativi  e per il rilassamento.

 

PERSONE COINVOLTE:

  • l’insegnante dei gruppi di intersezione dei medi: Buscardo Silvia, Marchini Monica, Peretti Giulia, Sardo Erica
  • i bambini di 4 anni suddivisi nei tre gruppi di intersezione gattini, cerbiatti, scoiattoli

 

CAMPO D’ESPERIENZA PREDOMINANTE:

Il corpo e il movimento: “Il bambino prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi (…)” (trasversale a tutti gli altri campi d’esperienza)

 

 

 

CAMPO D’ESPERIENZA

 

 

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

(Indicazioni Ministeriali per il Curricolo)

 

 

 

 

OBIETTIVI FORMATIVI

 

Il corpo e il movimento

 

“Il bambino (…) matura condotte che gli consentono una buona autonomia (…)”

 

 

” Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori(…)”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Individua la posizione di oggetti e persone nello spazio (…), segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali”

 

 

 

  • togliere e infilare felpa e scarpe

 

 

 

  • controllare le posizioni statiche e dinamiche del proprio corpo
  • sincronizzare il movimento del corpo ad un segnale
  • partecipare alle attività proposte
  • rispettare le regole e il loro funzionamento in palestra
  • comprendere le regole di un gioco di gruppo
  • mantenersi in una posizione di equilibrio
  • controllare il proprio corpo in una situazione di disequilibrio
  • mantenere un oggetto in equilibrio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  • acquisire concetti topologici
  •     orientarsi nello spazio con tutto il corpo

La conoscenza del mondo                                                     

 

 

Il sé e l’altro

 

“(…) gioca in modo costruttivo con gli altri (…)”

  • Sviluppare l’appartenenza al   gruppo
  • rafforzare la fiducia in sé stesso attraverso l’attività corporea
  • capire l’importanza della  collaborazione
  • accettare la sconfitta

 

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DESCRIZIONE DELLE ESPERIENZE:

Si ricorda che ogni incontro inizia con un momento di riscaldamento e termina con un momento di rilassamento.

Giochi per mantenere la postura e gli oggetti in equilibrio

  • I bambini corrono in ordine sparso per la palestra e alla pausa musicale si fermano cercando l’equilibrio su un solo piede con le braccia fuori; su un solo piede con le braccia in alto; su un solo piede con una gamba flessa avanti oppure flessa dietro
  • I bambini si spostano in quadrupedia mimando le sembianze dei gatti e alla pausa musicale si fermano cercando l’equilibrio in quadrupedia con un braccio alzato oppure una gamba distesa dietro ( il gatto solleva le zampe)
  • Gioco: il trasporto delle bombe. I bambini sono suddivisi in due squadre e sono disposti a coppia. Al via, partono i primi due bambini di ogni squadra: in coppia devono trasportare un pallone (la bomba) mantenendolo in equilibrio su due bacchette. Allo scadere del tempo stabilito, vince la squadra che ha compiuto più giri riportando alla base più bombe senza farle cadere.
  • Gioco: i camerieri. I bambini sono suddivisi in due squadre e sono disposti in fila. Al via parte il primo bambino di ogni squadra che, con una palla piccola equilibrato sopra un piatto di plastica, deve effettuare un percorso a slalom. Allo scadere del tempo stabilito, vince la squadra che ha compiuto più giri senza far cadere la palla dal vassoio.
  • Gioco: il rimbalzo. A ogni bambino viene consegnata una pallina. Quando l’insegnante dà l’ordine, i bambini aprono il palmo della mano e ci appoggiano sopra la pallina. L’insegnante suona il tamburello scandendo un ritmo lento mentre i bambini lanciano la pallina in aria e iniziano a farla rimbalzare sul palmo della mano. Poi il ritmo diventa più veloce e così i rimbalzi della pallina: se la pallina cade per tre volte, il giocatore viene eliminato.

Mantenere l’equilibrio su ridotte basi di appoggio

  • I bambini camminano sul tapis roulant formato da numerose bacchette messe l’una accanto all’altra (un compagno li aiuta tenendoli per mano)
  • I bambini camminano sui ceppi prima con le braccia in fuori e poi con le braccia in alto
  • I bambini camminano sull’asse di equilibrio e concludono con un bel salto sul materasso

Percorso di equilibrio: l’insegnante costruisce un percorso con l’ausilio di materassi, corde, sedie, panche, cuscinoni e asse di equilibrio. I bambini dovranno camminare in una strada stretta, camminare in piedi sopra a delle sedie e a delle panche, gattonare su cuscinoni, camminare sull’asse di equilibrio e infine superare una passerella traballante fatta di materassini. Per mantenere alto il livello di motivazione e per favorire la partecipazione di tutti, è importante creare un clima fantastico. Ai bambini allora si dirà che sono esploratori in una foresta insidiosa; per riuscire ad attraversarla occorrerà procedere con molta calma facendo attenzione alle varie stazioni che presenta il percorso. L’insegnante propone anche un percorso con sedie, materassini e panchine. I bambini iniziano a camminare sugli oggetti che formano il percorso, cercando di non appoggiare mai i piedi sul pavimento. Quindi tornano al punto di partenza camminando all’indietro. Si può rendere più complicato il gioco facendo portare ai bambini un pallone fra le mani durante il tragitto.

I concetti topologici:

  • Concetto topologico“vicino – lontano”: 1) i bambini corrono liberamente per la palestra. Quando l’insegnante batte il tamburello, i bambini si riuniscono e avvicinano parti del corpo (mani, teste,piedi, gambe…). 2) I bambini corrono con la musica liberamente per la palestra, lontano dalla colonna che si trova nel centro. Quando la musica si ferma tutti vanno vicini alla colonna. 3) Gioco “Un, due, tre stella”: un bambino è appoggiato alla parete e rivolto verso la parete stessa dovrà, prima di girarsi, dire ad alta voce “Un, due, tre stella”. I compagni partendo dalla parete opposta, dovranno portarsi contro la parete di fronte, ma spostandosi solo quando il loro compagno non li sta guardando. Si tratta quindi di compiere rapidissimi passi e di fermarsi immobili per non essere scoperti in movimento; chi viene scoperto mentre sta compiendo uno spostamento, deve tornare al punto di partenza. Il vincitore sostituirà il compagno nel ruolo principale.
  • Concetto topologico“sopra – sotto”: 1) i bambini corrono liberamente per la palestra. Quando l’insegnante dice “sotto” o “sopra”, i bambini cercano oggetti dove stare sotto o sopra (l’insegnante predispone prima dell’inizio del gioco oggetti come cuscinoni, panche, tunnel…). 2) La raccolta delle mele: i bambini sono in fila. Il primo bambino raccoglie una pallina da terra e la passa a chi sta dietro, il quale a sua volta la fa passare dietro e così via all’ultimo bambino della fila che la ripone in un cesto. Il gioco verrà diviso in due parti: nella prima la pallina si farà passare SOPRA la testa, nella seconda la pallina si farà passare SOTTO le gambe. Si continua finchè le palline non sono esaurite: lo scopo è coglier l’importanza che ognuno ha, essendo ognuno indispensabile per la riuscita. 3) Gioco di gruppo: il signor Brontolone. I bambini a coppie si passano la palla. Al suono del tamburello arriva il signor Brontolone (l’insegnante) che infastidito dal gioco vuole portar via le palle. Al suo arrivo i bambini si raggomitolano a terra, abbracciati a coppie, cercando di nascondere la palla. Così il signore se ne va e i bambini riprendono a giocare.
  • Concetto topologico“avanti – dietro”: 1) I bambini corrono per la palestra, al segnale dell’insegnante si fermano e mettono la palla secondo l’indicazione che viene data (“davanti a te, dietro, sopra, sotto”). 2) Gioco “ Occhio veloce”. L’insegnante divide i bambini in tre squadre, e consegna ad ognuno un cartoncino colorato con il colore della squadra. Poi sceglie tre bambini, a capo della squadra. I tre bambini al via dovranno raccogliere tutti i compagni di squadra nel minor tempo possibile. La variante è che tutti i bambini camminano per la palestra, tranne i tre capi. Quando l’insegnante dà il segnale, tutti i bambini vanno in fila dietro al proprio capo squadra.
  • Concetto topologico“dentro – fuori”: 1) Ogni bambino ha un cerchio. Tutti devono correre FUORI dal cerchio, allo stop rientrano DENTRO e dovranno lasciare FUORI la parte del corpo che dirà l’insegnante (testa, gambe, gomito…). 2) Gioco: “La volpe e le galline”. Un bambino impersona la volpe. Le galline DENTRO nel pollaio (un grosso cerchio delimitato da corde); quando c’è la musica le galline corrono FUORI per la palestra, quando la musica si ferma devono rientrare nel pollaio senza essere prese dalla volpe. Chi è preso diventa la volpe. 3) “ Cerchi mobili”. I bambini si dispongono in fila da un lato dello spazio di gioco mentre sul pavimento vengono posizionati i cerchi in ordine sparso. Ad un ordine dell’insegnante, ogni bambino raccoglie un cerchio, lo sistema accanto a quello di un compagno e ci si posiziona in centro. L’insegnante indica due azioni da eseguire subito: “Davanti al cerchio; dietro al cerchio”. L’educatore ripeterà l’ordine ogni volta più velocemente.

 

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RUOLO DELL’INSEGNANTE:

Nel percorso didattico appena delineato il ruolo dell’insegnante è fondamentale.

  • Predispone un ambiente accogliente e favorisce un clima affettivo positivo che dia sicurezza
  • Comunica in modo chiaro e preciso
  • Presenta le attività con entusiasmo, con motivazione prendendovi parte in prima persona
  • Personalizza l’intervento a seconda dei bisogni rilevati: se un bambino è in difficoltà lo incoraggia e lo rassicura
  • Osserva le difficoltà individuali e/o collettive dei partecipanti e registra

 

INTEGRAZIONE DEI BAMBINI DIVERSAMENTE ABILI:

Sarà importante che il bambino si senta pienamente inserito nel gruppo. L’insegnante renderà più semplice la spiegazione, lo farà intervenire spesso per assicurarsi di essere ascoltata e lo affiancherà, se serve, durante lo svolgimento dei giochi.

 

DOCUMENTAZIONE:

Le esperienze verranno documentate da eventuali foto che ritraggono i vari momenti vissuti.

 

VALUTAZIONE:

Al termine dell’unità di lavoro descritta verrà osservato se e come il gruppo e il singolo hanno sviluppato le competenze attese nella stesura della stessa. (vedi griglia allegato 1)

A cura di: Silvia Buscardo

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